L' UCCELLO DEL SOLE by WILBUR SMITH

Author:WILBUR SMITH [SMITH, WILBUR]
Format: epub
Tags: Action & Adventure
Publisher: 1972
Published: 1972-04-03T22:00:00+00:00

Erano colmi di pietre semipreziose, ametiste, berilli, occhi di tigre, giade e malachiti. Alcune erano intagliate e incastonate in gioielli d'oro, pezzi massicci e goffi, bracciali, fibule, collane e anelli.

Louren proseguì in fretta e all'improvviso si fermò. In un altro recesso affiancato alla camera principale, dietro un cancello di ferro, l'oro era accatastato in mucchi ordinati: i soliti lingottini a forma di dito. Era una massa all'apparenza insignificante; ma quando, mesi dopo, fu pesato, risultò che superava le sessanta tonnellate.

Il valore superava i sessanta milioni di sterline. E nello stesso recesso c'erano due piccoli cofani di legno che contenevano ventiseimila carati di diamanti grezzi di ogni colore e forma. Nessuno pesava meno di un carato e mezzo, e il più grosso era un diamante paglierino da trentotto carati; questo aggiungeva altri due milioni di sterline al valore intrinseco del tesoro.

Era la ricchezza di quarantasette re di Opet, accumulata nel corso di quattrocento anni. Nessun altro tesoro dell'antichità poteva competere con quella profusione.

«Dovremo essere molto prudenti, Ben. Non si deve sapere niente. Capisci cosa succederebbe, altrimenti?» Ben teneva un «dito» d'oro massiccio in ogni mano e guardava i mucchi di tesori. «Ce n'è abbastanza per provocare stragi e guerre.»

«Che cosa vuoi che faccia, Lo? Ho bisogno di aiuto, qui dentro. Ral o Sally...»

«No!» Si girò di scatto verso di me. «Non potrà entrare nessun altro. Darò gli ordini alle guardie. Non potrà entrare nessuno, oltre a noi due.»

«Ho bisogno d'aiuto, Lo. Non posso fare tutto da solo. C'è troppa roba.»

«Ti aiuterò io», rispose Louren.

«Ci vorranno settimane.»

«Ti aiuterò io», ripeté. «Nessun altro. Non farne parola con nessuno degli altri.»

Louren e io esplorammo la cripta del tesoro fino alle sei di sera.

«Vediamo dove porta l'altro ramo del tunnel», proposi.

«No.» Louren mi fermò. «Voglio che osserviamo un orario normale. Gli altri non devono sospettare che abbiamo trovato qualcosa. Ora andremo al campo. Domani daremo un'occhiata all'altra ramificazione del tunnel. Tanto, non potrà esserci niente di simile a questo.»

Chiudemmo la porta di pietra dietro di noi, sigillando il passaggio segreto. Al posto di guardia Louren diede gli ordini, li ripeté e li scrisse sul foglio delle istruzioni. I nomi di Ral e Sally furono cancellati dall'elenco delle persone autorizzate a entrare nella galleria. Più tardi Louren l'accennò agli interessati, durante la cena. Lo giustificò come un esperimento che stavamo tentando io e lui. Per me fu una serata difficile. Ero sfinito dalle emozioni di quel giorno; e adesso che mi ero strappato all'apatia reagivo in modo esagerato agli stimoli normali della vita. Mi sorprendevo a ridere rumorosamente e a bere troppo, mentre il tormento della gelosia tornava ad assalirmi più intenso che mai.

Quando Louren e Sally si guardavano in quel modo, avrei voluto urlare: «Lo so. So tutto e, maledizione... vi odio».

Ma mi rendevo conto che non era vero. Volevo bene a tutti e due, e ciò faceva della realtà un qualcosa di ancora più difficile da sopportare.

Quella notte non riuscii a dormire. Quando mi riduco in un certo stato di tensione nervosa, sono capace

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