Il Persecutore by Ian Rankin

Author:Ian Rankin [Rankin, Ian]
Language: eng
Format: epub
Published: 2012-09-14T02:06:50+00:00

«Per lavoro. Inoltre, l’APPI aspettava una mia valutazione sul ser-

gente Breck.»

«Sì, fuori da casa sua era parcheggiato un furgone attrezzato per la

sorveglianza. Ha avvisato i colleghi che stavano perdendo tempo?»

«Alla fine lui è tornato.»

«Ma lei aveva riferito la vostra sortita al casinò?»

«No», ammise Fox.

«Perciò, due suoi colleghi erano nel furgone di sorveglianza, in

una fredda notte di febbraio...»

«Per noi è la norma.»

Lei guardò prima lui e poi di nuovo il monitor. Fox si concesse la

fugace fantasia di sferrare un pugno all’apparecchio, quindi sbirciò

alle proprie spalle e vide che anche Wilson era tutto preso dal suo

portatile.

«Sta giocando al solitario o a campo minato?» gli chiese. L’agente

non rispose.

«Il sergente Breck», proseguì la Stoddart, «era andato al casinò

perché sospettava che ci fosse stato anche Vincent Faulkner la sera in

cui è morto?»

«Faulkner ci è stato», sottolineò lui.

«Ci era stato sabato, dopo aver rotto il braccio a sua sorella?»

Malcolm annuì. «E io non ho saputo del braccio fino al lunedì

successivo.»

«Mentre il corpo del signor Faulkner è stato trovato il martedì?»

«Esatto.»

«Lunedì sera sua sorella ricevette una visita da uno dei suoi colle-

ghi?»

«Sì, il sergente Kaye.»

«Lei ne era al corrente?»

«No.»

«Ma gli aveva raccontato del braccio?»

«Sì.»

Un telefono iniziò a squillare e Caroline Stoddart si rese conto che

era il suo. Fece cenno a Mason di interrompere la registrazione, poi

infilò una mano nella tasca della giacca.

«Un momento», disse ai presenti prima di alzarsi e dirigersi verso

la porta. Dopo che fu uscita Malcolm si stirò e sentì scrocchiare le

vertebre.

«Interessante», commentò, «trovarsi una volta tanto dall’altra par-

te della barricata. Allora, come va su ad Aberdeen? Si muove qualco-

sa?»

I due agenti della polizia del Grampian si scambiarono

un’occhiata, ma fu Wilson a rispondere. «Situazione abbastanza

tranquilla, su da noi», azzardò.

«Un bel cambiamento, allora, la trasferta a Gomorra. L’albergo è

carino?»

«Non male.»

«Be’, allora è meglio che allunghiate il brodo il più possibile.»

Mason accennò a un sorriso, ma solo per un istante; stava rientrando

la Stoddart, che rimise in tasca il telefono e si risistemò dietro la

scrivania.

«Pronti», ripete Mason. L’ispettrice prese a formulare la domanda

successiva guardando Malcolm negli occhi.

«Che cosa ci faceva poco fa», chiese, «a casa di una signora che si

chiama Joanna Broughton?»

Fox ci mise un istante a riprendersi. «Le ho dato un passaggio. Era

davanti alla stazione di polizia di Leith, io passavo di lì per caso e

l’ho riconosciuta. Ha appena perso il marito e mi sembrava turbata,

perciò mi sono offerto di accompagnarla dove desiderava.»

Sulla stanza calò il silenzio finché la Stoddart domandò: «E si

aspetta che io le creda?»

Lui scrollò le spalle, ma dentro bestemmiava come un turco. «La

signora si appoggia a un’agenzia di pubbliche relazioni», proseguì

l’ispettrice, «e quelli si sono subito attaccati al telefono minacciando

denunce per molestie.»

«Posso assicurarle che ho fatto di tutto tranne che molestare la si-

gnora, lo chieda a lei, se crede. E poi, questo non ha niente a che ve-

dere con il nostro colloquio.»

Fox sapeva benissimo che cosa avrebbe risposto la Stoddart: la

stessa identica cosa che avrebbe detto lui se fosse stato al suo posto.

E infatti lei lo accontentò.

«Questo lo decido io, ispettore.» E poi: «Dice che passava per ca-

so davanti alla stazione di polizia di Leith.

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