La Profezia Dell'aquila by Simon Scarrow

La Profezia Dell'aquila by Simon Scarrow

Author:Simon Scarrow [Scarrow, Simon]
Language: eng
Format: epub, mobi, azw3
Tags: General, Historical, Fiction
ISBN: 9788854159679
Google: r1odAgAAQBAJ
Amazon: B00GI262YW
Publisher: Newton Compton Editori
Published: 2013-11-13T23:00:00+00:00


CAPITOLO ventiquaTtro

Il buonumore accompagnò Catone mentre lasciava la base navale da una piccola entrata secondaria dopo che era scesa la notte. Faceva freddo, e una leggera brezza soffiava per le strade portando con sé un debole piovischio. Catone si sollevò il cappuccio del mantello sulla testa e curvò le spalle sotto le pieghe di lana. Della folla che si era accalcata davanti al cancello erano rimasti solo un centinaio di cittadini affamati e ubriachi, ma non aveva senso rischiare la vita cercando di passare tra di loro per raggiungere i vicoli di Ravenna. Catone si era tolto di dosso l’uniforme e aveva indossato una semplice tunica e un mantello da barca con ai piedi dei sandali scadenti – il tipico abbigliamento dei marinai che gremivano quelle strade. Aggirò la parte anteriore del porto e si fece strada nel ventoso reticolo di vie e stretti passaggi verso il quartiere più fatiscente del porto.

La strada in cui si trovava il Delfino Ballerino era molto più tranquilla dell’ultima volta che Catone era stato lì. I marinai e gli uomini della flotta erano stati i principali clienti della miriade di bar e bordelli che si trovavano nella zona. Prostitute non impegnate erano sedute con un’espressione cupa nelle loro alcove coperte da tende, ma si illuminarono in sguardi seducenti appena videro Catone avvicinarsi sul lato della strada. Lui rifiutò di incontrare i loro occhi, o di rispondere ai loro espliciti inviti sessuali, e le superò a testa bassa.

Quando Catone entrò al Delfino Ballerino c’era solo una manciata di clienti. Si tenne il cappuccio sulla testa per un attimo, guardandosi intorno, e l’unico volto che riconobbe fu quello del ragazzo chino dietro il bancone in attesa di servire un cliente. Il ragazzo guardò Catone con occhi speranzosi, e il centurione attraversò i tavoli e le panche disposte disordinatamente fino a raggiungere il bancone. Il ragazzo gli rivolse un debole e poco convincente sorriso di benvenuto.

«Buonasera. Cosa vi servo?»

«Mulsum».

«D’accordo». Il ragazzo affondò un mestolo in una giara fumante e riempì una coppa di bronzo, facendola scivolare sul banco verso Catone. «Sono tre assi».

Catone estrasse le piccole monete dalla sua borsa e le sbatté sul ripiano. Nonostante il prezzo, quella bevanda era appena accettabile, e Catone sentì il sedimento in bocca mentre mandava giù la prima sorsata calda.

Il giovane riavvicinò il mestolo alla giara. «Ancora?»

«Sì». Catone bevve un altro sorso. «Porzia. Ho bisogno di parlare con lei. Dille che sono qui».

«E voi sareste?»

«Il centurione Catone. Lei mi conosce».

Il ragazzo indietreggiò dal bancone e soppesò Catone. Evidentemente decise che si trattava di un cliente di poco conto, quindi scosse la testa e disse: «Non potete vederla. Lei non è qui».

«D’accordo, amico. Allora dov’è?».

L’espressione lievemente preoccupata che attraversò il volto del giovane mentre cercava di trovare una scusa fu abbastanza eloquente per Catone.

«Be’, lei, lei è… andata dal venditore di vino».

«Capisco. Immagino che sia aperto anche di notte, giusto?»

«Ehm, sì… cioè, no. Le sta facendo un favore personale».

«Davvero?». Catone sorrise mestamente e gli si avvicinò. «Ascolta, amico, lei è qui. Non c’è motivo di negarlo.



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