Il socio by JOHN GRISHAM

Il socio by JOHN GRISHAM

Author:JOHN GRISHAM [JOHN GRISHAM]
Format: epub, mobi
Tags: Romanzo
Published: 2010-07-28T22:00:00+00:00


«È uno di loro?»

«Come posso saperlo?»

«Andiamo via.»

Mitch lasciò un biglietto da venti dollari sul tavolo. Uscirono dall'aeroporto.

Al volante della Peugeot, Mitch attraversò in fretta il parcheggio, pagò e si lanciò verso il centro. Dopo cinque minuti di silenzio, Abby si sporse verso di lui e gli sussurrò all'orecchio: «Possiamo parlare?». Lui scosse la testa. «Be', com'è stato il tempo durante la mia assenza?»

Abby alzò gli occhi al cielo, poi guardò dal finestrino. «Freddo» disse.

«Stasera potrebbe nevicare.»

«A Washington è stato sotto zero per tutta la settimana.»

Abby si mostrò stupefatta dalla rivelazione. «È nevicato?» chiese inarcando le sopracciglia come se l'argomento la affascinasse.

«No, c'era solo un freddo atroce.»

«Che coincidenza. Freddo qui e freddo là.»

Mitch ridacchiò. Proseguirono in silenzio sulla bretella interstatale. «E

allora, chi vincerà il Super Bowl?» chiese.

«Gli Oilers.»

«Ne sei convinta, eh? Io credo che vinceranno i Redskins. A Washington non si parlava d'altro.»

«Oh, oh. Dev'essere una città molto divertente.»

Un altro silenzio. Abby si portò alla bocca il dorso della mano e fissò i fanalini rossi delle macchine che li precedevano. In quel momento sarebbe stata disposta a correre il rischio di una fuga a Tijuana. Suo marito, classificato al terzo posto nel corso ad Harvard, corteggiato da diversi studi di Wall Street, aveva scelto... la mafia! Con cinque avvocati assassinati all'attivo, quelli non avrebbero certo esitato ad ammazzarne un sesto. Suo marito! Poi le numerose conversazioni con Kay Quin le turbinarono nella mente. Lo studio incoraggia ad avere bambini. Lo studio permette che le mogli lavorino ma non per sempre. Lo studio non assume nessuno che sia ricco di famiglia. Lo studio esige la massima lealtà. Lo studio ha il tasso di avvicendamento più basso del Paese. Non c'era da meravigliarsi. Mitch la osservava attento. Venti minuti dopo aver lasciato l'aeroporto, la Peugeot si fermò nel garage accanto alla BMW. Si presero per mano e si incamminarono lungo il vialetto.

«È pazzesco, Mitch.»

«Sì. Ma è tutto vero. Non è un incubo che scomparirà.»

«Cosa dobbiamo fare?»

«Non lo so, piccola. Ma dobbiamo agire in fretta e senza commettere errori.»

«Io ho paura.»

«Io sono terrorizzato.»

Tarrance non attese a lungo. Una settimana dopo aver salutato Mitch al Muro lo vide mentre camminava in fretta in direzione del Federal Building in North Main, a otto isolati dalla sede dello studio Bendini. Lo seguì per due isolati, poi entrò in un piccolo caffè con le vetrate che guardavano sulla strada. A Memphis le macchine non potevano circolare in Main Street. L'asfalto era stato ricoperto di piastrelle quando aveva cessato di essere una strada ed era stato trasformato nel Mid-America Mall. Qua e là spuntava un albero desolato e inutile e tendeva i rami spogli tra gli edifici. Gli alcolizzati e i nomadi urbani vagavano senza meta da un'estremità all'altra del Mall e mendicavano per procurarsi denaro e cibo.

Tarrance sedette accanto a una vetrata e restò a guardare in distanza mentre Mitch entrava nel Federal Building. Ordinò un caffè e una ciambella al cioccolato. Controllò l'orologio. Erano le dieci del mattino. Secondo le sue informazioni, McDeere aveva un'udienza davanti al tribunale fiscale e sarebbe stata una cosa molto breve.



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