The Painter, the Creature, and the Father of Lies by Clive Barker

The Painter, the Creature, and the Father of Lies by Clive Barker

Author:Clive Barker
Format: mobi
Tags: Literature: Classics, Literary Collections, Barker, Horror, Fiction, Clive - Prose & Criticism, Horror - General, Essays
ISBN: 9780979505447
Publisher: Earthling Pubns
Published: 2010-01-29T16:00:00+00:00


Quando era andato alla reception a prenotare, Earl ave­va trovato una giovane donna, non particolarmente bella ma cortese e simpatica. Ora al suo posto c'era un uomo sulla sessantina, con le guance ricoperte da una barba grigia di tre o quattro giorni e una camicia macchiata di sudore. Quando lo sentì entrare alzò la testa sospen­dendo la lettura da miope del Pampa Daily News del gior­no prima. "Sì?"

"Si può avere dell'acqua ghiacciata?" domandò Earl. L'uomo cacciò un urlo girando la testa sulla spalla: "Laura-May? Sei lì?"

Dal locale dietro il banco giungevano i fragori del film in televisione: spari, grida, il ruggito di un animale in fuga. In tanto chiasso, giunse la risposta di Laura-May: "Che vuoi, papà?"

"C'è un signore che vuole servizio in camera," gridò di rimando il padre di Laura-May non senza una traccia di iro­nia nella voce. "Vuoi venire a servirlo?"

Nessuna risposta, solo altri strilli televisivi, che innervo­sivano alquanto Earl. Il gestore lo squadrò. Aveva un oc­chio annebbiato da una cataratta. "Lei è con l'evangelista?" chiese.

"Sì... Come fa a sapere che...?"

"Laura-May l'ha riconosciuto. L'aveva visto sul gior­nale."

"Ah sì?"

"Non perde un colpo, la mia bimba."

Quasi che fosse stato in risposta alla battuta, Laura-May uscì dalla stanza dietro la reception. Quando i suoi occhi castani si posarono su Earl, la sua espressione si rallegrò vi­sibilmente.

"Oh..." mormorò e un sorriso le illuminò il volto. "Che cosa posso fare per lei?" La frase abbinata a quel sorriso sembrava voler significare qualcosa di più che un cortese interesse nei suoi confronti. O era solo un'illusione provo­cata dal suo desiderio? A parte una lucciola che aveva conosciuto a Pomca City, nell'Oklahoma, gli ultimi tre mesi della sua vita erano stati all'insegna dell'astinenza assoluta. Decise comunque di concederle il beneficio d'inventario e rispose al suo sorriso. Giudicò ora che dovesse avere al­meno trentacinque anni, un'età che veniva parzialmente celata da modi curiosamente fanciulleschi; lo sguardo con cui lo fissava era così diretto da essere quasi intimidatorio. Guardandola negli occhi, Earl cominciò a pensare di non essersi sbagliato del tutto sulle sue intenzioni.

"Acqua ghiacciata," disse. "Se ne aveste, mi farebbe un piacere. La signora Gyer non si sente molto bene."

Laura-May annuì. "Gliela prendo," rispose, sofferman­dosi per un istante sulla soglia prima di scomparire nell'al­tra stanza. Il chiasso del film era calato, forse per il soprav­venire di una sequenza di calma prima del ritorno della ba­raonda, e nel silenzio Earl sentì la pioggia battente che scioglieva la terra in fango.

"Bella lavata di capo quella di stasera, eh?" osservò il ge­store. "Se continua così, domani dovrete rinunciare."

"La gente viene con qualsiasi tempo," ribattè Earl. "John Gyer esercita un grande richiamo."

Il gestore fece una smorfia dubbiosa. "Non escluderei un tornado," aggiunse allora, provando evidentemente piacere nel recitare il ruolo del pessimista. "Ormai dovrebbe essere ora."

"Davvero?"

"Due anni fa il vento si portò via il tetto della scuola. Lo staccò di netto."

Riapparve Laura-May con un vassoio sul quale c'erano una caraffa e quattro bicchieri. Il ghiaccio tintinnava con­tro il vetro della caraffa.

"Che cosa dicevi, papà?"

"Parlavo del tornado."

"Non fa abbastanza caldo," obiettò con disinvolta sicu­rezza.



Download



Copyright Disclaimer:
This site does not store any files on its server. We only index and link to content provided by other sites. Please contact the content providers to delete copyright contents if any and email us, we'll remove relevant links or contents immediately.